Tuesday, January 18, 2011

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Roberto De Simone (ed.) -" Son Six Sisters "(book + 7CD - Edizioni Squi [Books] Rome in November 2010)



L'ottima casa editrice romana Squi[Libri] torna in libreria con un eccezionale documento sulle tradizioni popolari della Campania curato dal grande ricercatore e compositore  (oltre che scrittore, musicologo, regista teatrale) Roberto de Simone . Un volume di oltre 350 pagine (€95 il prezzo di copertina) che, con l'ausilio di sette CD allegati raccolti in cofanetto, documenta di un mondo tramontato, a rischio di oblio, restituitoci soltanto grazie a decenni di ricerche tra i portatori della tradizione campana. 
Sono Giulia Ciletti (lamentatrice funebre), Giovanni Coffarelli (cantatore dalla potenza vocale straordinaria), Rosa Nocerino , "regina del tamburo", e tanti altri nomi misconosciuti quando non ignorati che De Simone ha avuto l'opportunità di incontrare e registrare sul campo secondo i dettami dell'etnomusicologia classica.

Scrive De Simone nell'introduzione: "(...) And then, after thirty years, ever since I published seven microgroove etcnici of songs recorded in the studio, I am going to publish again that execution units, made by authentic representatives of an ancient culture, already in crisis in the seventies and the next to disappear. Today, in fact, those performers are almost all dead or have been replaced by cultural heirs are able to replace the religious heritage, authority representative, who once guaranteed the collective capabilities of those songs, that music, those gestures of those rites. In fact, what has been spent wit h the disappearance of those virtuosos of the drum, the vocal is the religiosità, la loro sacerdotale sacralità, che determinavano lo zenit del ritmo e delle modalità stilistiche, in virtù delle quali prendeva vita quel tessuto liturgico di dialoghi, di improvvisazioni, di linguaggi atemporali in cui si riconosceva tutta una gente, in cui ci si accampava provvisoriamente in un presente metastorico, che inglobava il passato e si proiettava nel futuro".

C'è stato, spiega ancora De Simone con un'efficace metafora, un "infarto culturale" del mondo popolare, morto improvvisamente a causa del consumismo che ha estinto religiosità, identità, senso di appartenenza, nonostante il persistere delle profonde differenze di status economico e sociale che si still reflected today in the subordination of the suburbs and areas of the decentralized metropolis.
On the other hand, the researcher asks bitterly, "which would provide reassurance of a popular culture has always been regarded as marking of the poor and marginalized?".

And it is true that in recent years, a statue of 'tradition' has been on the forefront of celebrations and events 'popular', devoid of deeper meaning (religious , in fact) of belonging to a system of values, a history, a shared culture, popular, sacrificed more sinister impulse of cultural consumption:
"And here, instead, Madonna at the Arc, as in the historical center of Naples, groups of young people senselessly shake rattles and drums, lanky boys wiggle the wrists and arms to shake the castanets, shamelessly aping the peasant, not realizing that they have no quell'aristocrazia , that characterizes the ancient gesture of the rural classes. They, in short, are, perhaps insonsapevolmente, the youth has no points of reference, but also cultural quell'arroganza the middle classes, the superficiality voracious fueled by fashion, that colonial mimicry behavior and that grinds the pulp in a single tarantismo , reggae, the Fronne, blues, and all the Tammuriata ciò che oggi costituisce la marmellata rappresentativa del giovanilismo mediatico, di quei giovani, ahimé, già morti prima di diventare vecchi...".

Parole dure, inappellabili, per denunciare la gra nde mistificazione del mercato tritatutto, riportando alla luce un patrimonio straordinario per varietà e complessità delle forme, per la commovente verità restituita dalla registrazione sul campo, per l'emozione insita in una storia tramontata per sempre, che non è e non sarà mai più.


Testi in originale (e relativi adattamenti in italiano), voci, canti  e musiche (per un totale di quasi 9 ore di registrazioni!), un'analisi accurata delle forme musicale e degli strumenti documentano la ricchezza di quell'universo perduto: sono fronne, canti a figliola , tammurriate, strambotti, tarantelle, persino insospettabili rari canti politici e sociali che sconvolgono nel profondo all'ascolto, costringono a mantenere uno sguardo critico verso il contemporaneo imprensentabile che viviamo.
Esemplari, a questo proposito, gli  articoli in appendice scritti da De Simone per "Il Mattino" tra il 2005 e il 2007, amaro caustico resoconto del degrado culturale (istituzionale) irreversibile patito da Napoli e dal territorio...

(18 gennaio 2011)


Info e contatti:

Abbiamo recensito altri volumi di Squi[Libri] alle pagine:
( "Patrimoni sonori della Lombardia", a cura di R. Meazza - N. Scaldaferri, May 2009 )
( "The island timid ", edited by VA, in April 2009 )
( "Songs, poets, puppets and Taranto" Valter Giuliano, June 2007 )

A review of the disc De Simone "Beautiful singing" at: http://www

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