Monday, January 5, 2009

Salmon Cakes Without Eggs

Matilde Politi – “Si eseguono riparazioni dell’anima” (CD – Arcimiccica ERA 0800833, Italia 2008)


Tornavo in auto a casa, proprio mentre radio (RAI 2 program "The Misfits", I believe) promoting his latest book (a 'pamphlet', have defined the core ...), Gino Castaldo 'reflected' sull'amaro fate of the music today. Hearing him talk about the market, corruption of the music, no 'soul', I thought that the times we live in are nothing short of paradoxical if one of the major causes of the moral decay of the musical culture of our country has the gall to write a book about fate of the music and no one has the courage to take on farts. A little 'as if Mussolini had written a pamphlet against the dictatorship and had promoted through the Institute Luce o Berlusconi tenesse una conferenza stampa contro il consumismo e la pubblicità televisiva a reti unificate sui canali Mediaset…

Per fortuna, prossimo allo svenimento e alla perdita di controllo dell’auto, ho potuto traslare dalla radio al lettore CD con la semplice pressione di un tasto (miracoli della tecnologia!) e ritrovare l’ultimo album di Matilde Politi , uscito da qualche settimana.

Può sembrare retorico, e confermare paradossalmente le tesi ipocrite di Castaldo, ma dischi così non se ne registrano quasi più. I nuovi tredici pezzi cantati da Politi, dopo l’ottimo, raro “A tirannia” (cfr. http://www.lucaferrari.net/articolo.php?ID=287) confermano che la musica folk (geneticamente modificata) sopravvive ormai solo grazie a sempre più rari fuochi fatui, a dispetto di Castaldo & C. che hanno fatto e disfatto per ridurre la musica in Italia a un fatto di consorterie, mode vuote, prodotti da vendere.

Qui, al contrario, è contenuta una risposta inequivocabile al periodico piagnisteo ipocrita di chi, appunto, dichiara la ‘fine della musica’ con la rivoltella ancora fumante tra le mani: la musica, quella ‘autentica’, creativa, che sa farsi poesia, che sa penetrare nel profondo sentimenti e coscienze, esiste, è disponibile; si tratta di volerla incontrare, volerla ascoltare, decidere di farla conoscere, ‘raccontarla’ agli altri anche quando – soprattutto quando, diremmo – è indifesa, indipendente, esiste al di fuori delle conventicole giornalistiche, dei poteri forti della discografia, non muove grandi interessi economici.

La bellezza di “Figghiu miu”, terzo brano del disco - un’invocazione da madre a figlio che sembra nata da una dimensione amniotica dello spirito da tanto è intensa, profonda, sentita - esprime un valore incommensurabile se accostata a quella presunta da più parti delle 'più belle canzoni della musica italiana' degli ultimi anni: al suo raffronto, scompare “La cura” del furbo Battiato, ad esempio; impallidisce il tormentone rap Jovanotti of 'mystical' (or papal?) of "Mud" - the sound of plastic that poisons.

Matilda's voice intones in simple terms with the power of those 'really feels' to which he sings. His is the Song of Songs sung by the many unknown women of the world popular peasant farms of the Po Valley or the tonnage of Sardinia is the song that rises from Pajari Puglia Sicily or from the fields, some of the modest houses of an Italy more poor and backward but more real, the same missed by the Pasolini "Corsair Writings". A song by the power and grace of expression that comes from the pride of their roots, you find a form of communication that is ancient and modern together because it is capable of re-translation of the feelings experienced.

It takes humility, Castaldo, and freedom to hear and 'feel' the music seriously in the world!

(January 5, 2009)


The tracks on the disc :
1. "Amuninni" (Di-Gregorio Politi) 4:14
2. "Cumar" (CIMO-Politi) 4:33
3. "Figghiu Miu" (Politi)
3:49 4. "Ri Cascia Suli (Pereira) 3:59
5. "Aria of departure" (Politi-traditional) 6:21
6. "Ringo" (traditional) 2:18
7. "Acula Riali" (Politi) 5:53
8. “Santaninfara” (tradizionale) 2:51
9. “Marzapaneddu” (tradizionale-Politi) 3:58
10. “Acqua chi curri” (Politi) 2:49
11. “Matri Terra” (Politi) 4:55
12. “Semu ancili” (Politi) 3:58
13. “Ruciaruci” (Pessoa-Politi) 3:23

I musicisti :
Matilde Politi - voce, chitarra, fisarmonica, concertina, tamburello, bendir, castagnette, sonagli, campane;
Gabriele Politi - violino, viola, oud;
Simona Di Gregorio - organetto, tamburello, concertina; voce in 1, 6 e 8; coro in 12;
Dimitri Voutsinas - voce in 9; choir 12;
Guido Politi - chorus in 6 and 12;
Lelio Giannetto - bass;
Lajos Zsivkov - darbouka, djembe, copa, dun dun, bells.

□ Recorded in 2008 at the Blue Studio Monreale (PA). Mixing and
masterizzazazione Maurizio Curcio

Contact Info:
mat.politi @ gmail.com
http://www.matildepoliti.com